La linea 3.0. Nata di recente con l’arrivo in azienda di Antonella Quitadamo, rappresenta una serie di sette vini creati solo ed esclusivamente per enoteche, bar e ristoranti e che non passa per la grande distribuzione.
Materia innovativa di gran classe, che nel numero perfetto ritrova coincidenze e slanci: ci sono tre generazioni dentro, ci sono il presente, il passato e lo sguardo teso verso il futuro.
Come un numero, perfetto, che torna ad ogni passo. Tre i fondatori, tre coloro i quali tirano la fila attualmente e tre, i nipoti, condurranno “Il Crinale” nei giorni a venire.
Il nome è dato alla linea, e tutte e sette le bottiglie (Rosso Piceno Superiore, Rosso Piceno, Passerina, Pecorino, Rosso Offida, Montepulciano, Marche Rosato) messe insieme formano la scritta “Crinale”.
Una lettera per ogni tipologia di vino. Dunque, un territorio che va a braccetto col marchio, un legame forte, una sinergia vincente.
In particolare, con il comprensorio di Castorano, naturalmente portato alla qualità elevata, grazie al terreno particolarmente indicato per i vigneti, che ne fanno una zona Cru. ovvero cui si ricava un vino considerato di qualità superiore alla media e per questo particolarmente pregiato.
Dare un colore nuovo alla storia, il colore intenso, cristallino, tenue e acceso del vino targato “Il Crinale”.
Tutto e sempre con un motto inequivocabile: passione, tradizione e innovazione. Innamorati del lavoro, del vino, della terra.
Da tre generazioni. Tenendo sempre alta la barra gestionale, tesa verso le nuove forme di comunicazione.
Una famiglia impegnata su ogni centimetro di vigna, conosciuto a memoria dopo decenni di amore.